giovedì 24 gennaio 2013

Il Mal d'Africa, Kenya

Pubblicato da alle 7:08 PM 2 commenti
Chi non ha sentito parlare del "Mal d'Africa"? si, è una malattia molto diffusa, non ha cura e dal momento in cui ne vieni contagiato, stai sicuro che ti accompagnerà tutta la vita.
Sintomi:
I sintomi del Mal d'Africa sono diversi e si può suddividere la malattia in 3 fasi:

1.Fase "Io a casa non ci torno!"
Questa è la fase della ribellione, mentre ti godi il sole, passi le giornate a guardare splendidi tramonti, ti rendi utile fra le persone del luogo e ti spogli di tutti i tuoi aver pur di vedere un bambino dagli occhi grandi volgerti un sorriso, cominci anche a studiare un modo per non prendere quel maledetto aereo che ti riporterà in un mondo che ti sembra così lontano e così poco familiare rispetto a quello in cui stai vivendo.
Passi le giornate a ridere, a fare il bagno in un acqua cristallina che potresti quasi berla, ma alla notte stai sveglio fino a tardi, seduto su una vecchia panca a consultare carte geografiche, appunti, guide e scritti antichi, per realizzare una possibile fuga e diventare così, un latitante.

2.Fase "Tutto questo è inutile"
Nonostante il tuo travestimento da zebra, il tuo esserti mimetizzato nella foresta fra le scimmie e gli ippopotami, qualcuno deve avere fatto la spia, così sei stato preso di peso e portato al Gate number 25, pronto per il tuo ritorno in patria. Questa, della malattia, è la fase peggiore!
Ogni secondo si è scossi da brividi, si suda freddo, si lanciano lamenti così acuti che i vicini pensano di portarti al canile, il senso di ribellione e rabbia verso la modernità e il mondo civilizzato viene lentamente sostituito da un'angoscia lancinante che si riversa a sua volta, in pianti incontrollati e mal di testa atroci. Si passano le giornate alla finestra o a guardare le fotografie di quel ricordo fantastico dal quale ti hanno portato via. Si perde l'uso della parola e l'appetito. I parenti delle vittime colpite da questa malattia sostengono che la frase più comune che il malato ripete come una cantilena è: "Tutto questo è inutile"
Consigliamo di stare molto vicini agli infetti, poiché in questo stato, essi possono cercare di placare il loro dolore interiore in diversi modi: suicidio, autolesionismo e omicidio (Bandito lo shopping!, non cercate di portare il malato in un centro commerciale, potrebbe impazzire e squartare con i denti tutti gli abiti e gli stessi commessi, nella foga lo sentirete chiaramente gridare come un pazzo: "Tutto questo è inutileeeee!!!!")

3. Fase "Hakuna Matata"
Fortunatamente è la fase di assestamento, il malato comincia a vedere un po' di luce dal pozzo nel quale è precipitato, riprende una vita normale ma noterete che la malattia lo ha cambiato definitivamente!
Non passa più il tempo a decidere cosa mettersi, compra vestiti di seconda mano, non è interessato ai cellulari di ultima generazione, non segue la moda, è più solare e più felice, ama più la vita, non ordina più cibi diversi al ristorante (per poi mangiarne una piccola parte) è attento agli sprechi, ama il prossimo, impara l'umiltà e la riconoscenza e ora, da lui, si può solo imparare qualcosa sulla felicità.
Ma cosa più importante, per vivere meglio sa che dovrà tornare in Africa.


Kenya 2011

martedì 8 gennaio 2013

Elvis Presley, you are always on my mind

Pubblicato da alle 12:10 AM 2 commenti
Dedico questo post, a qualcuno di molto importante nella mia vita, qualcuno che in un modo incredibile (quasi impossibile) ha saputo sollevarmi e accompagnare le giornate più felici, più tristi, particolari o normali.
Ho avuto tanti idoli, dal periodo terribile in cui mi facevo acconciature strane, codini alti e portavo scaldamuscoli sopra a scarpe da tennis alte quattro dita, per imitare le Spice Girl, al momento in cui mi struggevo in pianti adolescenziali disperati sulle note degli 883 (mitico Max Pezzali!!), per non parlare del periodo-pazzo accompagnato da Ricky MartinRobbie Williams per cui provavo un amore profondo e platonico, non vi dico i giorni di lutto che ho passato quando palpitava, sui giornali di gossip, la notizia sulla loro omosessualità (anche se non è ancora sicuro con Robbie!!).
Bene, in tutti questi "periodi" più o meno bui, c'è stato un personaggio che non è mai tramontato.
Non mi piace definirlo "idolo" è qualcosa di vicino a me, io non sono quaggiù e lui è lassù, ma sembra essere da sempre, accanto a me (per piacere non chiamate la neuro....).

La prima volta che io e Elvis Presley ci siamo "conosciuti", avevo si e no dieci anni.
Ricordo che era dicembre, quasi Natale, ero con i miei genitori a fare spese e come al solito mi annoiavo, (Giuro, sono l'anti-shopping!) così, tiravo il giaccone pesante di mio padre, implorandolo di fuggire dal calore opprimente di un negozio di abiti.
Mentre aspettavamo all'aperto mia mamma (incredibilmente a suo agio nella temperatura hawaiana, mentre fuori ti si gelava il respiro in gola), ecco che vedo un uomo, proprio davanti a noi, che canta una canzone bellissima accompagnandosi con una chitarra, vestito di lustrini, con degli strani capelli corvini.
Ricordo di essere rimasta sorpresa da quel personaggio bizzarro (ci voleva poco a stupirmi a quell'età!) e tirando per l'ennesima volta la giacca del mio esausto-padre gli faccio:  «Babbo babbo! chi è quel signore?»
e lui sorridendomi: «è Elvis Presley!».
Questo ricordo è offuscato nella mia mente, non ricordo certo la canzone o il seguito della giornata.
So solo che da allora ho conservato l'immagine, a dodici anni cercavo le sue canzoni e le ascoltavo sempre più rapita. Poi con i primi soldi compravo i suoi Cd, che trovavo nelle bancarelle dell'usato o nei negozi di dischi. Con il passare del tempo diventai un ottima nemica della legge, confezionandomi le canzoni da sola, con un computer.
La sua musica ha uno strano potere su di me. La voce in sé ha l'effetto di un balsamo potente che cura malesseri interiori e mi rende felice.
Straordinariamente, chiamiamola coincidenza se vi pare, ogni momento importante o doloroso fino a ora è stato accompagnato da una sua canzone.
Cito un breve esempio. Dovevo dare un esame difficile, molto complesso, che non riuscivo a superare nonostante m'impegnassi. Ero molto triste e la sera prima del "grande giorno" in cui avrei dovuto sostenerlo, decido di uscire e fare un giro in macchina, per distrarmi. Appena giro la chiave per accendere la mia Peugeot, dalla radio parte la canzone: Always on my mind.
La sua voce è bastata a calmarmi e rassicurarmi. Ho felicemente passato l'esame.

Se avete qualcosa nella vita, anche di piccolo, giudicato insignificante e stupido dagli altri, ma che vi rende davvero felici e vi fa stare bene, tenetelo sempre dentro di voi, stretto al vostro animo.

Oggi nasce Elvis, 8 gennaio 1935

Questo è un video davvero carino, mette insieme alcune delle tante performance di Elvis

!)Elvis, A little less conversation


1961, Elvis at the Coco Palms Resort 
(Lo ammetto, questa foto l'ho scattata io a tradimento mentre eravamo in vacanza assieme...)




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