martedì 26 novembre 2013

Ghost Bike per Rocco, Bologna

Pubblicato da alle 11:12 AM 0 commenti
Si chiamava Rocco, oggi in porta San Donato, in qualche modo, l'ho incontrato. Sono stata attratta dalla
bici bianca appesa alla cancellata adiacente alla segreteria studenti di lettere. Una Ghost Bike, ideata per ricordare, non solo un ragazzo di 25 anni travolto da un automobile il 21 dicembre del 2010, ma anche l'esistenza e sopravvivenza di una 'classe' debole e non tutelata per le vie di Bologna dove é precaria la cultura della guida.

"Era appena tornato dall’Erasmus a Berlino e mi ha mandato un messaggio su Facebook dicendomi che sarebbe andato a casa per Natale e che quindi ci saremmo visti a casa mia - racconta l'amica di Rocco sconvolta - Lo aspettavo, poi mi è arrivata una telefonata dal suo numero e un vigile mi ha detto che aveva avuto un incidente"

"Il ricordo rende immortali" diceva quel filosofo del mio babbo a metà fra il pensieroso distratto e il melanconico. Per una volta, non potrei essere più d'accordo!



martedì 5 novembre 2013

Quello "scantinato" di Bologna

Pubblicato da alle 11:53 PM 0 commenti
Credo che traslocare in un'altra dimora sia l'equivalente del rivivere la tua vita passata, in un susseguirsi di vestiti vecchi, lettere conservate in fondo all'armadio e mai tirate fuori, 1000 lire perdute nelle tasche di pantaloni piene di toppe, così come la moda del tempo voleva.
Adoro fare la valigia, ma non mi era ancora capitato di andare a frugare negli angoli più remoti della mia stanza e rimembrare con chiarezza tutto il mio passato. Quella camicetta rossa che mettevo per provocare quel ragazzino che viveva a due isolati da me, il primo cellulare, un Nokia scassato e ricoperto di sticker e cuori, quel maledetto bigliettino che N. mi fece trovare fra le pagine del diario che recita: "ti vuoi mettere con me?" Eravamo alle elementari, ma N. era straordinariamente precoce.
La mia vita e la sostanza di me, racchiusa in una valigia e in tre zaini. Forse pesano di più i libri, che i vestiti!
La mia nuova casa ha un lettino che pare più una brandina di un soldato in guerra, una finestrella che si affaccia sulla strada puzzolente del centro di Bologna, un armadietto a due ante e una nuova compagna di stanza. 
Tra un singhiozzo e l'altro, mia mamma mi ha riempito di cibo che non riuscirò a far entrare dentro le ante della dispensa, ha pensato bene di munirmi di tutti i prodotti di disinfestazione microbi che questo mondo ha progettato e, non contenta, mi ha comprato un cuscino con stampata la nostra foto (chiedendomi con quegli occhi da cerbiatto: "dici che é troppo?") Poi ho dovuto bloccarla quando voleva ritagliare e cucire etichette con il mio nome su tutte le mie mutande...in quel caso, mi sembrava troppo.

Non ho bisogno di molte cose in realtà, solo i miei libri, la mia musica e l'immagine di Elvis. Dopo di che mi sentirò a casa. 
Una cosa positiva c'è... Quello "scantinato" rappresenta la piccola conquista nel mio processo (ritardatario) di emancipazione!!! 

La cosa più succulenta di questo cambiamento é il fatto che sono diventata, di fatto, l'uccellino della casa, quello che spicca il volo, che gli viene perdonato tutto e viene accontentato su tutto. 
Per questo dico........ Fiera Cavalli a Verona arriviamo sabato con le prime luci dell'alba!


                       
    

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