Sintomi:
I sintomi del Mal d'Africa sono diversi e si può suddividere la malattia in 3 fasi:
1.Fase "Io a casa non ci torno!"
Questa è la fase della ribellione, mentre ti godi il sole, passi le giornate a guardare splendidi tramonti, ti rendi utile fra le persone del luogo e ti spogli di tutti i tuoi aver pur di vedere un bambino dagli occhi grandi volgerti un sorriso, cominci anche a studiare un modo per non prendere quel maledetto aereo che ti riporterà in un mondo che ti sembra così lontano e così poco familiare rispetto a quello in cui stai vivendo.
Passi le giornate a ridere, a fare il bagno in un acqua cristallina che potresti quasi berla, ma alla notte stai sveglio fino a tardi, seduto su una vecchia panca a consultare carte geografiche, appunti, guide e scritti antichi, per realizzare una possibile fuga e diventare così, un latitante.
2.Fase "Tutto questo è inutile"
Nonostante il tuo travestimento da zebra, il tuo esserti mimetizzato nella foresta fra le scimmie e gli ippopotami, qualcuno deve avere fatto la spia, così sei stato preso di peso e portato al Gate number 25, pronto per il tuo ritorno in patria. Questa, della malattia, è la fase peggiore!
Ogni secondo si è scossi da brividi, si suda freddo, si lanciano lamenti così acuti che i vicini pensano di portarti al canile, il senso di ribellione e rabbia verso la modernità e il mondo civilizzato viene lentamente sostituito da un'angoscia lancinante che si riversa a sua volta, in pianti incontrollati e mal di testa atroci. Si passano le giornate alla finestra o a guardare le fotografie di quel ricordo fantastico dal quale ti hanno portato via. Si perde l'uso della parola e l'appetito. I parenti delle vittime colpite da questa malattia sostengono che la frase più comune che il malato ripete come una cantilena è: "Tutto questo è inutile"
Consigliamo di stare molto vicini agli infetti, poiché in questo stato, essi possono cercare di placare il loro dolore interiore in diversi modi: suicidio, autolesionismo e omicidio (Bandito lo shopping!, non cercate di portare il malato in un centro commerciale, potrebbe impazzire e squartare con i denti tutti gli abiti e gli stessi commessi, nella foga lo sentirete chiaramente gridare come un pazzo: "Tutto questo è inutileeeee!!!!")
3. Fase "Hakuna Matata"
Fortunatamente è la fase di assestamento, il malato comincia a vedere un po' di luce dal pozzo nel quale è precipitato, riprende una vita normale ma noterete che la malattia lo ha cambiato definitivamente!
Non passa più il tempo a decidere cosa mettersi, compra vestiti di seconda mano, non è interessato ai cellulari di ultima generazione, non segue la moda, è più solare e più felice, ama più la vita, non ordina più cibi diversi al ristorante (per poi mangiarne una piccola parte) è attento agli sprechi, ama il prossimo, impara l'umiltà e la riconoscenza e ora, da lui, si può solo imparare qualcosa sulla felicità.
Ma cosa più importante, per vivere meglio sa che dovrà tornare in Africa.
Kenya 2011
2 commenti:
Un po' come il mal di Sardegna....
Vero vero...:)
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