mercoledì 18 dicembre 2013

Quello che pensano gli Spagnoli delle coppie Italiane (si spera di no)

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Finalmente ho cominciato ad approfondire seriamente lo studio di questa lingua piena di passione, che è lo spagnolo. I miei coinquilini cominciano a odiarmi! La mattina sintonizzo su: "RETVE" (proprio perché disprezzo con tutto il mio corazón, il famoso "Telecinco") mi ascolto tutti i telegiornali in diretta divertendomi un mondo, mentre tutti gli altri mi passano accanto sbuffando e imbottendosi di caffè. Il pomeriggio, dopo lezione all'università, non vedo l'ora di leggermi uno dei blog più stimolanti del pianeta internet : El manual de un buen vividor, mi spiace solo non avere QUEL livello in cui capisci di conoscere davvero una lingua... quando indendi l'ironia e il parlare colloquiale, a tu per tu. (Due paroline sull'ironia spagnola dovrò spenderle prima o poi...). Per finire, una bella chiacchierata su Skype con i miei Chicos y Chicas spagnoli.
Ormai in casa lo sanno, mi sopportano, il problema sorge quando arrivano eventuali ospiti che io accolgo con due baci nelle guance e un ¡Hola! molto espressivo, cosicché posso provocare due diversi pensieri: "Questa è matta" (etichetta che mi accompagnerà per sempre da quel momento in poi), oppure, soprattutto da parte dei ragazzi; mezzi sorrisi e l'inequivocabile: "Questa ci sta!".

Comunque, girovagavo per il mondo virtuale spagnolo e inciampo in una pagina con un titolo che attira la mia attenzione: "La etiqueta de las citas en Italia", in parole povere, gli appuntamenti (galanti) in Italia.
Ed ecco che la mia conoscenza ristretta della lingua mette in luce tutti gli stereotipi (paurosi davvero!) che l'articolo urla su di noi.
Tra i più....em...insopportabili ho rilevato:

Gli uomini italiani che cercano due qualità importanti nelle ragazze: la bellezza fisica e la capacità di essere ottime casalinghe, occuparsi della cucina, la pulizia e la cura dei bambini. Per attirare gli uomini italiani, le donne dovrebbero mantenere il fisico e sottoporsi a trattamenti estetici per migliorarlo.

Tolto il fatto che questa è più una SPERANZA, io spero, me lo auguro, imploro, che non sia realmente così, anche se tante volte, tante esperienze, tante persone che conosco fanno lo stesso identico ragionamento, che getta le radici da tempi ignoti per collimare negli anni '50. 
Oggi nel XXI secolo è ancora così?, volete dirmi che non siamo ancora considerati organismi ben sviluppati, con un cervello per pensare e la grandiosa capacità di essere intelligenti? Ditemelo che la nostra più grande aspirazione non è cambiare il pannolino a un pupo...

Ragazze e ragazzi Italiani sono belli e romantici, tanto che, persone di altri paesi, vogliono uscire con loro per flirtare o considerando relazioni a lungo termine. 

ahahhahahahaha Beh...buona fortuna!

È necessario tenere a mente che alcuni uomini vogliono solo flirtare senza farsi coinvolgere in un rapporto. Tradizionalmente, ancora oggi, i genitori di una ragazza faranno una ricerca sullo sfondo del carattere di un uomo in cui la figlia è interessata. 

Infatti mio babbo tutte le volte in cui gli dico che esco con un ragazzo mi fa il quarto grado, "Chi è?, dove vive? quanti figli ha?" per poi trovarlo alla sera sommerso da montagne di scartoffie, che riportano l'intera vita del malcapitato, con tanto di voti scolastici conseguiti alle elementari... Ma per piacere! La Gestapo!

Perché gli uomini italiani amano le loro madri, le rispettano. Sono viziati da loro, una donna dovrebbe essere tollerante e evitare di essere gelosa di questo rapporto.

Ci risiamo...i cocchi di mamma... anche se ancora non sono sicura sia uno stereotipo o la realtà! Va bene, va bene accetto tutto, basta che il mio uomo si tolga il ciuccio quando guida.

La donna che va con un uomo italiano dovrebbe cercare certe qualità, come l'aspetto fisico, la sua educazione, il fascino e la sua sicurezza finanziaria. Certo, ci vogliono soldi per crescere i figli e sostenere il tenore di vita della famiglia. 

Si, perché noi povere donne siamo delle oche e probabilmente staremo tutto il giorno a casa ad allevare i cinque figli che abbiamo sfornato, figurati se ci cerchiamo un lavoro! ma vala!

!)Se siete pratici con lo spagnolo (ma anche se non lo siete) e volete leggervi queste righe dense di sapere trovate lo scritto redatto non si sa quando e da non voglio nemmeno saperlo a questo link: http://www.ehowenespanol.com/etiqueta-citas-italia-sobre_44674/
Felice lettura!!




martedì 26 novembre 2013

Ghost Bike per Rocco, Bologna

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Si chiamava Rocco, oggi in porta San Donato, in qualche modo, l'ho incontrato. Sono stata attratta dalla
bici bianca appesa alla cancellata adiacente alla segreteria studenti di lettere. Una Ghost Bike, ideata per ricordare, non solo un ragazzo di 25 anni travolto da un automobile il 21 dicembre del 2010, ma anche l'esistenza e sopravvivenza di una 'classe' debole e non tutelata per le vie di Bologna dove é precaria la cultura della guida.

"Era appena tornato dall’Erasmus a Berlino e mi ha mandato un messaggio su Facebook dicendomi che sarebbe andato a casa per Natale e che quindi ci saremmo visti a casa mia - racconta l'amica di Rocco sconvolta - Lo aspettavo, poi mi è arrivata una telefonata dal suo numero e un vigile mi ha detto che aveva avuto un incidente"

"Il ricordo rende immortali" diceva quel filosofo del mio babbo a metà fra il pensieroso distratto e il melanconico. Per una volta, non potrei essere più d'accordo!



martedì 5 novembre 2013

Quello "scantinato" di Bologna

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Credo che traslocare in un'altra dimora sia l'equivalente del rivivere la tua vita passata, in un susseguirsi di vestiti vecchi, lettere conservate in fondo all'armadio e mai tirate fuori, 1000 lire perdute nelle tasche di pantaloni piene di toppe, così come la moda del tempo voleva.
Adoro fare la valigia, ma non mi era ancora capitato di andare a frugare negli angoli più remoti della mia stanza e rimembrare con chiarezza tutto il mio passato. Quella camicetta rossa che mettevo per provocare quel ragazzino che viveva a due isolati da me, il primo cellulare, un Nokia scassato e ricoperto di sticker e cuori, quel maledetto bigliettino che N. mi fece trovare fra le pagine del diario che recita: "ti vuoi mettere con me?" Eravamo alle elementari, ma N. era straordinariamente precoce.
La mia vita e la sostanza di me, racchiusa in una valigia e in tre zaini. Forse pesano di più i libri, che i vestiti!
La mia nuova casa ha un lettino che pare più una brandina di un soldato in guerra, una finestrella che si affaccia sulla strada puzzolente del centro di Bologna, un armadietto a due ante e una nuova compagna di stanza. 
Tra un singhiozzo e l'altro, mia mamma mi ha riempito di cibo che non riuscirò a far entrare dentro le ante della dispensa, ha pensato bene di munirmi di tutti i prodotti di disinfestazione microbi che questo mondo ha progettato e, non contenta, mi ha comprato un cuscino con stampata la nostra foto (chiedendomi con quegli occhi da cerbiatto: "dici che é troppo?") Poi ho dovuto bloccarla quando voleva ritagliare e cucire etichette con il mio nome su tutte le mie mutande...in quel caso, mi sembrava troppo.

Non ho bisogno di molte cose in realtà, solo i miei libri, la mia musica e l'immagine di Elvis. Dopo di che mi sentirò a casa. 
Una cosa positiva c'è... Quello "scantinato" rappresenta la piccola conquista nel mio processo (ritardatario) di emancipazione!!! 

La cosa più succulenta di questo cambiamento é il fatto che sono diventata, di fatto, l'uccellino della casa, quello che spicca il volo, che gli viene perdonato tutto e viene accontentato su tutto. 
Per questo dico........ Fiera Cavalli a Verona arriviamo sabato con le prime luci dell'alba!


                       
    

mercoledì 30 ottobre 2013

L'avvoltoio e la bambina, 1994

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1994, mentre io crescevo felice e fortunata accontentata in tutto e curiosa nell'innocenza dei miei quattro anni, una bambina del Sudan si trascinava nella polvere e moriva, affiancata da un avvoltoio. 1994, in Sudan vi era una grande carestia provocata e alimentata dalla guerra civile che perdurava dal 1956.
Kevin Carter, cronista e fotografo, era testimone delle immagini orribili che la carestia stava provocando. In quell'anno Carter si era addentrato nella boscaglia che costituiva il paesaggio del Sudan e la sua fortuna, o sfortuna lo fece imbattere in flebili lamenti, che provenivano da un fagottino a terra. Era una bambina, una vittima della rabbia e del potere dell'uomo, si trascinava nella polvere arrancava, stremata, affamata e sola. 
Poco distante era volato un avvoltoio che seguiva con attenzione il corpocino stremato e aspettava paziente a ogni suo rantolo.
Carter aveva il cuore e le ambizioni del giornalista, il suo imperativo era "documentare, a ogni costo!"
Fece la foto che lo rese famoso, che gli fece conquistare il premio Pulitzer, poi scacciò l'uccello.
Alle domande seguenti, Carter non rispose mai sul destino della bambina. Nessuno sa che fine fece. Ma visse come un incubo insieme agli orrori del Sudan nella mente del fotografo.

La notte del 28 luglio del '94 Carter fissò alla marmitta del suo pick-up un tubo di gomma fino a farlo scendere nell'abitacolo, salì in macchina e avviò il motore. 

Lasciò un biglietto che citava: 
"The pain of life overrides the joy to the point that joy does not exist"

  Il dolore della vita prevale la gioia, al punto che la gioia non esiste




        
         



    

domenica 20 ottobre 2013

Bologna, fuga in Sala Borsa

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Passeggiando per le vie della città di Bologna si sentono discorsi filosofici sulla creazione del mondo, Kant, fisica dei Quanti ( per i coraggiosihttp://youtu.be/GFBZ7s0tmPg). BOLOGNA é cultura.
Per sfuggire al peso pressante delle mie idee, (o per fuggire dagli studenti di matematica che sembrano inseguirmi ripendomi 'Il numero é vita!!' come se fosse una parabola) mi rifugio in una libreria... Alt! Non é una comune libreria... É la più bella libreria dell'Emilia Romagna, a parer mio s'intende! Se ne sta lì, silenziosa e quieta, troppo spesso passa inosservata, forse per l'entrata poco ostentata (come molte cose splendide di questo mondo!)
La Sala Borsa


                 
   


Alcune informazioni di base:
Sito ufficiale: http://www.bibliotecasalaborsa.it/home.php
Costo tessera: Gratuita durata illimitata (se la perdi in genere ti fanno pagare 5 euro per rifarla, nulla di troppo dispendioso!, se denunci il furto la tessera viene rifatta gratuitamente, se hai meno di 14 anni non paghi comunque)
Aspetti negativi: crea dipendenza

La prima volta che inciampai nella Sala Borsa, fu perché pioveva a dirotto, tirava un vento gelido, i pensieri si congelavano in testa e l'unica cosa intelligente che pensai di fare era infilarsi nella prima porta aperta che trovai fra i 5 e i 7 metri di distanza. Poi ho scoperto il mondo che pulsava vivo dentro questo spendore di costruzione che viene bombardata, messa da parte e finalmente inaugurata come biblioteca nel 2001.

Ogni volta che l'università, i professori e gli studenti di matematica, mi danno tregua, mi rifugio in questo piccolo nucleo a cui sono legata da un affetto familiare e protettivo. Di certo comincio il mio giro con un caffè speciale nella caffetteria al piano terra, (oppure un bel thè verde così come lo preparava la mia buon vecchia nonnina) Dopo di che, mi fermo indecisa a osservare il pianoforte nero che prima o poi, avrò il coraggio di suonare!

                 


Poi corro a visitare per l'ennesima volta il "sottosuolo sassoso" così come lo chiamo in modo incoscente, trattasi di antiche rovine, reperti archeologi appartenute a diverse civiltà: Villanoviana VII secolo a.C., Felsina etrusca e Bononia romana 189 a.C.
Si possono scorgere dalla pavimentazione trasparente della Sala Borsa, è davvero divertente andare sotto, in uno spazio ovattato e distinto dal vociare discreto del piano terra e osservare le persone che camminano sopra di voi (Un consiglio spassionato donne, non mettetevi le gonne).

                 

                 
     

Poi si passa al primo piano, dove i vecchietti e i "vecchi Lord" saranno intenti a leggere il giornale. Certo in questa parte della Sala Borsa si potrà trovare di tutto, un tuffo nel passato con giacche a scacchi, cappelli foderati, pipa, occhialini a mezzaluna e fiore all'occhiello.


                 

Sicuramente prenderò in prestito qualche libro dalla biblioteca o qualche film, non senza essermi seduta in una delle sedie più comode della storia!

                  

E proprio qui studierò il mio libro "autoapprendimento" di spagnolo, rigorosamente edito da Assimil, perchè succede di sentirsi carichi di energia ogni tanto, succede di sentirsi un po' al freddo quassù... questa lingua mi ricorda le vacanze.

                 


       
Dopo mezzora mi sarò sicuramente annoiata, allora comincerò a vagare per i piani osservando la sala dagli angoli...

   
                 

       
Dai corridoi lunghi...

                
           
Dal basso...

                 

Dai piani alti...

                  
      
   
E scatterò foto artistiche come una cinese-turista impazzita!
   
                 
      
Poco prima di andare via farò sempre un salto all'auditorium Enzo Biagi. Qui, uomini e donne di cultura e di affari mi osserveranno accigliati e sorpresi dal mio abbigliamento da studentessadiunavita particolarmente vissuto. Ma non ci farò mai troppo caso!.
Ormai sono anch'io, Bolognese.

                    

        

mercoledì 9 ottobre 2013

L'uccello verde di Valencia

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I dettagli sono le cose più importanti. No, dico sul serio, state molto attenti nella scelta del vostro fidanzato/a osservate i dettagli, anche più piccoli... s'infila le dita nel naso quando non lo guardate? Osserva spesso l'orologio? Si mangia le unghie? Strabuzza gli occhi? dai piccoli dettagli capite se state per passare il vostro tempo libero con una persona -a posto- o che gli manca qualche giovedì.
Insomma è stramaledettamente importante osservare i dettagli. 
Ecco un dettaglio di Valencia, tutti siamo abituati a vedere la bella Plaza de la Vergin, o la movimentata via del Barrio del Carmen, era lassù nessuno lo guardava e se ne curava, ma come dettaglio, porta una leggenda!



                                          

Sembra un pappagallo? o forse è una gazza ladra? non saprei dire... ma è sicuramente un particolare simpatico del Mercado Central. La storia che lo caratterizza è un po' meno allegra!
La racconterò così...

Raul era un ragazzino magro, lavorava duro, non poteva andare a scuola perché aiutava il padre nella finca, era il più piccolo fra i fratelli ma con un gran cuore. Ma la bontà non aiutava molto in quei tempi bui. Un giorno il padre gli fa: "Niño andiamo al mercato a comprare un po' di pesce fresco"
e Raul tutto contento corre a prendere la sua sacca e si allaccia i sandali.
Una volta dinanzi al mercato il padre, visibilmente preoccupato e sudato, si ferma impalato al centro della piazzola. I mercanti e i clienti gli passano di fianco urtandolo, Raul solleva la testa mentre il sole gli brucia gli occhi, "Lo vedi quell'uccello lassù?" dice il padre senza guardarlo. E Raul solleva ancora più in su la testa finchè non lo scorge, quasi nascosto dai tetti prominenti del Mercado Central, "Secondo te che uccello è?" fa il padre. E Raul lo osserva, se lo immagina prendere il volo e raggiungerlo sino a posarsi sul lastricato della piazzola, forse è un pappagallo, di quelli tropicali, ma lui non li ha mai visti. Non si sa per quanto tempo resta lì a fissarlo, ma quando si volta non scorge più il padre. Lo chiama, piange disperato, ma fra la folla non lo vede, non lo vedrà più.

...Si narra che i poveri agricoltori che non riuscivano a sfamare la propria famiglia portassero in questo luogo i loro figli e, distraendoli dopo aver indicato loro l'uccello verde, andavano via abbandonandoli, los hijos avrebbero cercato e  trovato lavoro come operai in quel posto.


lunedì 7 ottobre 2013

Dreamers non scomparsi

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Oggi scrivo per quella categoria in via d'estinzione nel mondo moderno, quella classe di emarginati di cui cantava Eros Ramazzotti in "Dedicato a tutti quelli che..." quelli allo sbando, che rimangono dei sognatori, per questo sempre più da soli [...] In realtà più che soli essi stanno letteralmente scomparendo!.
Colpa del 2013? colpa di tutti questi miti che ci hanno rifilato a 15 anni e che sono stati tutti, uno per uno, disattesi e delusi?, colpa dei film violenti e troppo complicati che ci rendono nervosi invece che alleggerirci? Oppure è colpa del marchio Apple, Samsung, chilosa che ha messo nelle nostre mani marchingegni che tengono troppo occupati i cervelli per poter pensare ai sogni?.
Rimpiango i momenti in cui sentivo mio babbo tuonare dietro le mie spalle: "Devi stare con i piedi per terra!" e ho cominciato a preoccuparmi seriamente nel momento in cui, sorridendo amabilmente, mi ha sussurrato all'orecchio: "Ben fatto!".
Sognare non significa essere giovani. Ma essere intelligenti.
Perché senza sogni si vive in un mondo fatto di numeri, di schemi, di regole non nostre, di costruzioni fittizie e si finisce per scegliere sempre l'opposto di quello che si vuole.

Io volevo diventare un attrice, perché mi colpiva la capacità che avevano quei personaggi che vedevo migliaia di volte sul teleschermo di essere chi volevano, quando volevano. Quando ero piccola la consideravo una magia sensazionale e per essere franca, lo credo ancora.
Il mio compagno di giochi, un ragazzino tutto occhi e occhiali, voleva diventare pompiere. Ora è ingegnere, l'ho scoperto bianco come un lenzuolo lasciato ad asciugare al sole, con occhi bui come pozzi e occhiali più spessi. S'impegna per davvero, lavora in un'azienda importante, ha perfino i soldi per mantenersi! (e sottolineo, perfino), ma tante volte, senza farsi vedere, lo scopro sul divano intento a leggersi la pila di riviste: "Obbiettivo sicurezza, antincendio e protezione civile".

Dreamers, Sognatori.
Siamo una specie in via di estinzione, la causa è ancora sconosciuta, se in principio, la scomparsa dei sogni era stata attribuita all'età adulta, cinica e frustrata, oggi vediamo che avviene anche fra i giovani in età sempre più scolare. Un virus che deve essere arrestato e debellato.
Senza sogni non ci sono idee e se non ci sono idee non c'è speranza.

Prima di poter cambiare il mondo, devi renderti conto che tu, tu stesso fai parte del mondo. Non puoi restartene fuori a guardare dentro (The Dreamers - 2003 Bernardo Bertolucci).



Che ci succede quindi? ci siamo tutti rammolliti? abbiamo deciso di farci mangiare i nostri soffi di entusiasmo e di vita? diventiamo indifferenti?


Non importa quanto sia complicato, quanto sia considerato stupido, inutile, buffo, quanto si venga amareggiati, derisi, abbattuti. Freghiamocene di questo, apriamo la bocca per spiegare una, o cento volte, che ciò che facciamo ci rende FELICI e ci rende pieni dentro. 


Lottiamo e restiamo uniti in un sogno comune, quello di non perdere i colori che ci caratterizzano, che rendono questa vita densa e piena di senso vero. Non fittizio.
Torniamo ogni tanto con la testa fra le nuvole


E ora, uno fra i più bei sogni mai realizzati.








lunedì 29 luglio 2013

Arabi a Bournemouth

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L'anno scorso ho avuto una rappresentazione pressoché globale del popolo Spagnolo in vacanza. Quest'anno l'esperienza a Bournemouth mi ha portato alla scoperta di altri popoli, per cui nutriamo sempre troppi pregiudizi (spesso per ignoranza).

!) Gli Arabi
Ho tre "migliori amici" qua, due di questi sono Arabi. Qui a Bournemouth vanno forte, ma soprattutto sanno stupirti. Userò due parole per descriverli, sapendo di non essere affatto esauriente: Innocenti e allegri. Sono stati davvero una rivelazione per me, partiamo dal fatto che quasi la totalità degli arabi a Bournemoth provengono dall'Arabia Saudita. E quasi tutti stanno molto bene economicamente. Secondo quanto ho capito, in Arabia non esiste una "scala" o "classe media" si distinguono in 
medio ricchi/ricchissimi, o poveri/poverissimi, non c'è una via di mezzo. Questo spiega il fatto che molti di loro sono in Inghilterra da più di sei mesi!! (e vi assicuro che senza fare nessun lavoro sono circa 2.000 euro al mese, se stai attento con le spese).
Tutti sono Musulmani, i tre quarti ne praticano i fondamenti correttamente.

1. Ramadan chiamata allegramente da me "la tortura", qualcosa di assurdo che nella nostra lingua può tradursi come "digiuno". Vi assicuro che l'ammirazione che proviamo dinanzi qualcuno che esegue la dieta in modo perfetto é NULLA in confronto a chi pratica il Ramadan. Sicuramente la forma di massacro che mi renderebbe un ameba nel giro di tre ore. 
Il Ramadan dura circa 29/30 giorni, trattasi del periodo che decade nel "nono mese" secondo il calendario arabo, detto anche "Mese caldo". In questo periodo, per tutto l'arco della giornata, dal tramonto del sole,  fino alla sua scomparsa nella notte, i fedeli non devono assolutamente bere, mangiare qualsiasi cosa, che siano caramelle o cicche, fumare o fare l'amore. Nel momento in cui la notte avanza si da' il via a banchetti senza sosta. Lo scopo di tutto questo sarebbe la purificazione del corpo e dell'anima. Non si tratta di una barzelletta, chi non rispetta questa 'legge' contenuta nel Corano è punito penalmente. 
Possono astenersi malati o persone in viaggio. Fatto sta che tutti avrebbero potuto astenersi a Bournemouth, ma solo pochi degli arabi che ho conosciuto non praticano in questo mese. Tutti gli altri, li vedi girare come anime in pena, con visi smunti e bianchicci, con labbra secche e occhi stanchi, mentre tutti noi ci rimpinziamo davanti a loro allegramente come maialini. Credo di aver sfiorato il ridicolo quando ho chiesto per la ventesima volta, a un arabo, di prendere un morso dal mio panino, solo perché avevo paura svenisse da un momento all'altro.
Ma loro no, fermi e risoluti. E forse è questo uno dei lati del loro carattere che mi piace di più. Sono determinati e credono nella loro religione. 
Cosa che, molti cristiani non fanno affatto (tutte chiacchiere domenicali le nostre)

2. Religione. Il fatto è che tutti vedono la religione come vita. Adorano pregare, in ogni momento della giornata e sono felici quando arriva il giorno di andare alla Moschea, lo vivono come noi viviamo una giornata al mare con gli amici. E ciò non può fare altro che stupirmi. 
Poiché, essendo sincera, quando ero piccola l'idea di andare in chiesa alla domenica, equivaleva all'ingoiare la medicina amara della nonna quando ero malata. C'è chi mi ha detto stringendomi le mani: "pregherò per te Elllissa, perché tu possa camminare sempre nella luce". Quasi mi sono commossa.

Il mio rapporto con loro si può descrivere in molti modi. Diciamo che il mio modo di fare allegro e i miei contatti amichevoli sono stati presi sempre in modo diverso, anche perché diciamolo pure, non sono abituati ad avere amiche femmine! 

La proposta di matrimonio
Arriva questo mio compagno di scuola nel mio appartamento, si siede serio nel mio soggiorno e mi fa:
"Elissa, a te piacerebbe andare a vivere fuori Italia?"
E io, ingenuamente: "Si, perché no?"
Pausa. "Sai, potresti venire con me in Arabia ed essere la mia prima moglie"
Io ci scherzo su: "Ma lo sai che sono gelosa! e quando avrai la seconda e terza moglie? o adirittura la quarta?" 
E lui sempre calmo e serio: "Vorrà dire che avrò solo te"
Io continuo: "Ma non mi piace fare la moglie, odio pulire, cucinare..."
Pausa. Ci pensa un po' su. "Allora è meglio che tu sia la mia seconda moglie, la seconda moglie non deve fare nulla si diverte e basta, ti prenderò anche la donna che pulisca casa. Ok?" 
Avrei dovuto accettare!!

Convertiti e ti salverai
C'è chi mi ha consegnato una lettera tutta profumata e ben sigillata in cui mi scriveva:
"Ellllliiiiisssa, io desidero che tu possa salvarti e quindi spero che ti convertirai all'Islam perché Allah potrà salvare la tua anima, ti scrivo questo perché ti voglio molto bene e vorrei tu fossi con me anche in altra vita."
Alla lettera ho risposto subito, spiegando il perché e percome sono cristiana e come le nostre religioni, sebbene opposte e differenti, dovrebbero imparare a convivere e a rispettarsi a vicenda.

Il resto del mondo arabo a Bournemouth mi è particolarmente caro e amico. Ho conosciuto persone speciali che, con le loro differenze, mi hanno arricchito di conoscenze in più, molti pregiudizi sono svaniti e ora, prima di saltare a luoghi comuni ci penso sempre un poco in più. Spero solo di aver trasmesso la stessa passione che loro hanno trasmesso a me, parlando della mia cultura e della mia terra. La mia unica bellissima insostituibile Italia

!)Alcune parole arabe che ho imparato:
Habibi - ovvero amore in arabo (il mio soprannome a Bornenouth... Secondo me perché non si ricordavano il mio vero nome!!)
Marhaba - Salve/ciao
Ma'aa salamah - Arrivederci
Shukran - Grazie
Tayyib - Va bene
Kayf haalak - Come stai?

!) La bella canzone araba che mi hanno insegnato



La Mecca






Bournemouth tra ricchi ed educati

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Pioggia e sole in Inghilterra, il mix perfetto per cui impazziscono i miei capelli, improvvisamente si agitano come se ballassero zumba sulla mia testa e tentano di strozzarmi.
Ma tanto di cappello alla bella Bournemouth. Da quando sono qui (24 giorni esatti) il sole ha accompagnato le mie giornate e abbronzato la mia pelle in un modo così aggressivo che quasi sono felice che oggi piova!. La cosa incredibile, stupenda dell'Inghilterra, è che le giornate di sole non sono quasi mai afose (forse una volta ogni mille anni) per cui tutto ti sembra più delicato, piacevole e frizzante! l'aria fresca in contrasto con i bollenti raggi dorati, ti caricano non ti rammoliscono!.  Penso con terrore al caldo torrido e umido della mia cittadina...

Parlando di Bournemouth devo riportare l'impressione che mi sono fatta di questa città e della gente che vi abita. 

!) Non mi azzardo a dire che Bouremouth è la "tipica città inglese", è molto curata nei dettagli, molto semplice, fatta di poche cose ma essenziali. Purtroppo è costosa, molto più di Liverpool, ma essendo sul mare è comprensibile!, 
Esiste un super mercato essenzialmente dedicato a chi non ha molti soldi da buttare, si chiama ASDA ed è una sorta di gigantesco apparato di cibo da 1, 2 pound. Attenzione a quello che comprate, ho sempre l'impressione che sia cibo avvelenato visto il prezzo, fino ad ora nulla mi è successo. 
Tutto il resto è in poche parole costosissimo, dal mangiare in un ristorante, al girare per la città in bus (con la compagnia yellow bus, un abbonamento mensile è di 50 pound!!), i ristoranti italiani come sempre, sono numerosissimi e battono il primato di "non facciamo economia", quindi, avanti di Burger KIng e Mc Donalds (o Subway).
Altro elemento mediamente negativo è il prezzo delle discoteche. Si lo so, in Italia siamo avvezzi a sborsare denaro per divertirci un po', ma ricordo chiaramente che a Liverpool ci divertivamo a cambiare tre o quattro discoteche alla sera (erano tutte stra-gratuite!). A Bourne abbiamo un piccolo limite di tempo, di solito fino alle 23.00 si entra free, in seguito si sborsano 2, 3 pund. Il più famoso e costoso night club può essere di certo Helo (6 pound) ma ne vale la pena, la prima discoteca che incontro a essere dentro una chiesa.
Bourne è una città piccolina, piena di "casette in canadà" che rendono il paesaggio davvero colorato e rilassante. Insomma, voto 8. 
Se dovessi suggerire un città in cui imparare l'inglese di certo, direi Bournemouth. Sai che storia dopo lezione andare in spiaggia?

!) Ho parlato spesso della famosa "educazione all'Inglese", ebbene, se a Londra è un'educazione ostentata, dettata dalla cultura, ma affettata (sfido io a essere sempre gentile tutto il giorno con milioni di turisti che ti chiedono informazioni come se fossi un libro-guida), a Bournemouth abbiamo l'essenza della gentilezza, se chiedi un'informazione o dove si trova un determinato posto a un personaggio del posto, questo non ti indica dov'è... ti ci porta!! ovviamente non mi è capitato ogni volta che ho chiesto disperata dove fosse un Burger King o una fontanella a cui abbeverarmi, ma 5 volte su 10 sono stata letteralmente accompagnata sul posto. (E nessuno mi ha chiesto soldi) Quindi, un inchino per gli abitanti di Bournemouth, che nonostante i milioni di turisti inglesi del fine settimana riescono a guadagnarsi il diploma della super cordialità.


sabato 6 luglio 2013

People from Bournemouth 6 giorno

Pubblicato da alle 8:44 PM 0 commenti
Giorno di "people from Bournemounth" numero sei.
Sono sopravvissuta all'aereo e al prezzo dei taxi del luogo.
Appena arrivata a Bournemouth ho soggiornato una notte in delizioso Ostello che raccomando a chiunque decida di compiere la pazzia di venire qua.
Si chiama Brantwood e si trova a Christchurch circa 40 minuti da Bournemouth (una notte 35 sterline). La domanda sorge spontanea... Dove diavolo sono? in una bella città situata proprio nella costa a sud dell'Inghilterra, quest'anno il mio mese di libertà ho deciso di passarlo "al caldo" e devo dire che fino a ora, il tempo non mi ha deluso! sempre sole e temperature gradevoli, 25 gradi circa, il che fa pensare a uno scherzo nella patria della pioggia!!.
Certo, quando io dico Inghilterra penso al freddo impossibile della mia adorata Liverpool, o alla pioggia insistente di Londra. Ma a Bournemouth, che si affaccia sul mare, suona tutta un'altra musica.

3 cose che ho notato fin da subito:

-Nei week end è una città invivibile, piena di traffico, piena di gente che va in giro mezza nuda per arrivare alla spiaggia, ma soprattutto... (e qui sfato il pressante mito della precisione e puntualità inglese) i Bus e i treni sono sempre e dico SEMPRE in ritardo. E sperarate che non vengano cancellati! 

-L'educazione inglese supera quasi il limite qui, la gente è talmente affabile che se ti perdi letteralmente ti portano dove devi andare!! Inoltre sono tutti sempre ben felici di darti consigli e parlare con te, insomma affabili, simpatici e.... comprensibili! Non hanno un accento troppo forte come gli Scousers di Liverpool, né modi di dire strani o slang, londinesi. Benvenuti nella città della chiarezza!

-Ci sono troppi studenti. E quando dico troppi intendo TROPPI. Inglesi, francesi, spagnoli, arabi, coreani.... insomma u vero miscuglio di culture che si danno appuntamento in spiaggie troppo strette per ospitare tutti. Di certo se a Liverpool gli spagnoli erano in un numero esagerato, qui coreani, turchi e arabi vanno alla grande!

Ora soggiorno in un bel residence Dorchester House non troppo lontano dal centro, in una bel apparamento con 4 ragazze: una tedesca, una coreana, una spagnola, una belga. E ho fatto altre amicizie. E, pensate un po', mi sono portata un bel ricordo da Liverpool, un amico spagnolo (catalano) che ho conosciuto lassù ha deciso di unirsi a me anche quest'anno!!! 
Per ora alcune informazioni utili:

-Yellow bus (sistema di trasporto che attraversa tutto il paese) 50 sterline l'abbonamento annuale (non fatemi dire nulla, quando li ho spesi per prendere il tesserino ho avuto le palpitazioni per il nervoso) 
- La mia scuola e la parola disorganizzazione, sono sinonimi. Totalmente campati in aria, non sanno dove sbattere la testa, 20000000 persone lavorano là dentro e nessuna che sappia darti una risposta che non sia: "devi andare nella stanza numero 4, chiedere di Christina, poi lei deve chiedere di Paul il quale dipende da John che deve a sua volta richiedere un permesso speciale per farsi vedere all'interno della scuola per almeno mezzora, ma non può parlarti per più di dieci minuti". Quindi per chi non vuole dare di matto sconsiglio questa scuola (Se volete sapere il nome contattatemi in privato) consiglio a gran voce la mitica e perfetta organizzazione della Lila di Liverpool

 La pazzia del sabato


sabato 29 giugno 2013

E quest’Italia, un’Italia! Parto.

Pubblicato da alle 9:09 PM 0 commenti
"Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono" (José Saramago)
Perché a ogni viaggio sento quell'eccitazione per la scoperta? che diavolo mi riserverà la vita dietro i suoi angoli? al tempo stesso subentra quel sentimento di fedeltà alla mia terra, perché poi in fondo, in Italia si vive proprio bene! E noi, popolo di "tutto bianco o nero" tendiamo a vederne solo i difetti (soprattutto in questi ultimi anni).
Invece io lo voglio scrivere/urlare a gran voce MI MANCHERAI ITALIA COME TE, NESSUNO MAI!,  mi sento un po' Oriana Fallacci che scriveva nel suo libro "La rabbia e l'orgoglio": E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
Frase che ti gonfia il petto e che ti rende fiero di essere parte di questo piccolo nucleo.

Del bel paese mi mancheranno troppe cose, Il mare... Nella mia zona il mare ha un colore verdastro, puzza di pesce e ti lascia quell'appiccicaticcio sapore di salsedine (che personalmente adoro e che vorrei tutto l'anno). Ci sono zone "segrete" in cui i soldi e gli interessi non sono ancora giunti a rovinare le dune e l'acqua limpida, piccoli paradisi italiani (e le foto sono autentiche!).



Un'altra cosa che adoro e che mi mancherà, sono i porti. Forse perché ho sempre amato le barche e i pescherecci o forse perché mi paiono piccole città fermate a un passato antico (o forse perché l'odore di mare fa OMO e il lupo di mare non è da sottovalutare!)


Mi mancheranno quelle notti di luna piena dove si può udire solo il suono del vento che porta con sé l'odore irresistibile del gelsomino, le notti di irresistibili baci, di abbracci rubati, di carezze e di tantissime finte promesse.


La canzone più bella (dedicatela con una bella serenata!!)



Mi mancheranno quelle amiche che ti fanno desiderare di essere ragazza per sempre, quelle che nonostante l'età, le regole imposte dal mondo, la vita riusciranno sempre a comportarsi come pazze e a farti sentire in imbarazzo (ma con stile!)


Mi mancherà l'inno di Mameli, (che continuerò a cantare agli stranieri)
Mi mancherà la mamma (lei che mi ha amato anche quando avevo 14 anni ed ero piena di brufoli)
Ma soprattutto mi mancherà la pasta italiana, perché dovunque sei, la pasta assume un sapore diverso fuori dai confini! ( in poche parole all'estero fa schifo)


Mi mancherà "il vero italiano" il ragazzo rude davanti ai suoi amici, ma romantico da mozzafiato, il ragazzaccio di strada che fa battere il cuore a noi povere pischelle.

(va beh... Marlon Brando non è italiano ma...in questo video ci sta!)



Evviva l'Italia!! Evviva la Romagna! ...e il Sangiovese!







Fatela innamorare! La festa Artusiana (Forlimpopoli)

Pubblicato da alle 7:23 PM 0 commenti
Cosa fare per conquistare una donna? ragazzi, non date ascolto a tutte quelle falsità contenuti nei vostri giornaletti proibiti pagati 2 euro dal giornalaio. Alle donne piace mangiare! E quando dico mangiare non intendo un panino al volo al fast-food che urla calorie solo a guardarlo, ma mangiare Sano e Bene.
Questo non significa spendere 50 euro ogni sera che uscite assieme, ma quantomeno significa conoscere i ristoranti buoni ed economici in Italia (suvvia non potrà essere così difficile! siamo la patria della buona cucina!!). Non ci sarà bisogno di andare fino a San Paolo in alpe-lontano-non-si-sa-quanti-km, si perché un'altra regola importante è non fare aspettare una donna affamata, troppo tempo sprecato a cavallo della vostra macchina la farebbe solo innervosire!!.
Quindi, una valida alternativa si presenta nella mia zona; la mitica, insostituibile, impareggiabile Romagna.
La Romagna è cibo! cibo buono... e anche vino, vino buonissimo e rossissimo. In questi giorni, non si potrà fare a meno di recarsi alla famosa Festa Artusiana (Forlimpopol, FC), qui, i giovani pischelli innamorati e stracotti porteranno la loro fidanzatina e gireranno con gli occhi sognanti per gli stand gastronomici aspettando che lei ne scelga uno. Come le bambine in un negozio di caramelle, ne saranno entusiaste!.
Anche io, che provo da anni a contenere la mia voglia irrefrenabile di prendere un menù a quattro portate, perdo la testa in questo paradiso! cena al ristorante Toscano, fiorentina fumante (di quelle alte quattro dita), ubriaca di amore verso il cibo (e di vino rosso). Mi troverete al banco dei dolci a prendere noccioline caramellate e a quello dei gelati (con un maxi cono gigante a cui non mancherà di certo il gusto Robiola e fichi).
Questa sono io, aspetto ogni anno la festa Artusiana per piantare la mia tenda davanti ai ristoranti e ringhiare a chiunque mi superi mentre faccio la fila per una sangria.

Ristoranti che vincono quest'anno (basati sull'esperienza personale e il gusto soggettivo):

Argentino: 10 con lode
Toscano: 9 e mezzo
Tagliatelleria Romagnolo: 8 e mezzo
Ristorante Chianina e Fiorentina: 8
Ristorante Spagnolo: 7




Di cosa si tratta?
festa all'insegna della cucina, dedicata all'illustre personaggio di Forlimpopoli, Pellegrino Artusi (Informazioni), fautore di un manuale di cucina: "La Scienza in cucina è l'arte di mangiar bene" dove raggruppa ricette a lui trasmesse oralmente e non dalla cultura degli italiani.

Date della Festa Artusiana: 22-30 giugno (2013)

Come arrivare: 
dalla via Emilia: Il paese di Forlimpopoli dista 8 chilometri da Forlì, 9 da Cesena.
dalla E45: uscire a Cesena ovest e poi raggiungere Forlimpopoli lungo la via Emilia
dalla A14: direzione sud: Uscire a Forlì e poi seguire la via Emilia
dalla A14 direzione nord: Uscire a Cesena nord e poi seguire la via Emilia
Aereo: (ma davvero venite da così lontano?) aeroporto Bologna, Autostrada.

Informazioni Turistiche (Ufficio turismo): 0543/749250

Buona Romagna a tutti!!!



martedì 28 maggio 2013

Parlando di "Sante"

Pubblicato da alle 9:23 PM 0 commenti
Capita nella vita d'imbattersi in creature straordinarie che non credavamo esistessero. Le incrociamo in qualche pub, in una strada di periferia e giriamo la testa storditi a guardarle, non credendo a noi stessi.
La prima volta che ho incontrato "Sante" (lo chiamerò così per comodità) ho sentito le farfalle che dallo stomaco, mi finivano accidentalmente nelle vene, ostruendole pericolosamente, cosicchè non giungeva abbastanza sangue al cuore e ossigeno al cervello. Aveva occhi così intensi che t'inchiodavano in una morsa dolorosa, era il "tipico" ma raro personaggio per cui perdoni il tuo balbettio e il tua improvvisa voglia di parlare a vanvera
  
Nessun attore, modello o latin lover, poteva competere con Sante. Il paradosso più grande, in grado di farti sentire una povera scema in balia degli eventi, era che Sante non era affatto un bello "da paura". Non avrebbe mai potuto competere con lo statuario "parlami d'amore Mariù" nella pubblicità di Dolce & Gabbana





Nemmeno avvicinabile all'impossibile, inafferrabile (presumibilmente gay) Gabriel Garko. Nessun tipo di gel fra i capelli, nessuna scottatura imbarazzante data da una lampada abbronzante, nessuna caramella per l'alito e di sicuro, le sue sopracciglia non erano rifatte.
No, Sante era di più, aveva uno strano sorriso sornione, compariva e scompariva in un attimo, tanto che ci si chiedeva se fosse comparso per davvero. Sollevava il labbro destro, incurvava il sinistro, quasi un ghigno, ma estremamente sensuale. Sante era un uomo.
Aveva mani ruvide e abbronzate, perché odiava stare rinchiuso in casa e lavorava all'aperto, non dispezzava il lavoro manuale, non lo infastidiva il sudore che gli scorreva fra le scapole, sorrideva sotto il sole cocente e cantava canzoni d'amore.
Sante non era alto, aveva l'universo stretto in gola e migliaia di donne.
Quando l'ho incrociato per la prima volta ero una ragazzetta, lui era interessato ai miei occhi, io ero totalmente persa nei suoi. 
Recitava poesie, si divertiva a sussurrarmi nell'orecchio la mia preferita, soffiandomi sul collo, giocando con i miei pensieri, con le mani strette nelle mie.
  
             
  E i bicchieri eran vuoti
  e la bottiglia infranta
  E il letto spalancato
  e l'uscio era sprangato
  E tutte le stelle di vetro
  della felicità e della bellezza
  lucevano nella polvere
  della stanza mal spazzata
  Ed ero ubriaco morto
  ed ero fuoco di gioia
  ed eri ebbra vivente
  nuda tra le mie braccia.


Sante non era ricco, ma la sua personalità riempiva il portafoglio vuoto. Era selvaggio e odorava di libertà, viaggiava molto, lasciava dietro di sè sospiri e ricordi. In verità, era così pieno d'amore da travolgere come un uragano tutti quelli che riuscivano a sfiorarlo almeno una volta. Entrava e usciva dalla vita delle persone con tale velocità che era impossibile immaginare il viso dei figli che avresti potuto avere con lui. 
Sante collezionava conchiglie, ti portava a vedere la cima di una montagna e ti fissava come se non ci fosse stato un domani. Era un attimo, un soffio di vento e "puf", lui non c'era più.
Tutti si ricordano di Sante, aveva capelli neri come l'ebano e sapeva di mare. Fumava troppo e non riusciva a fermarsi. 
Mia nonna lo vedeva passare fischiettando davanti alla nostra finestra, mentre lei stendeva la sfoglia, ogni volta mi ammoniva sospirando affaticata: "non innamorarti mai di qualcosa di selvaggio".
Sante non fuggiva, la sua vita era sul ciglio del burrone e fra le dita magiche del vento, un incessante andare.

                  



mercoledì 22 maggio 2013

Firenze a piedi, in un giorno

Pubblicato da alle 10:45 PM 1 commenti
Direttamente dalla rubrica "I love Italy" ecco che io e la mia compagna d'avventure decidiamo di approfittare di questo momento di quiete e serenità per buttarci in una giornata full time alla scoperta delle città italiane, questa volta, è toccata a Firenze.
Ogni città porta una frase...Firenze è poesia. Non ci siamo fatte stravolgere dalle due ore di treno, perché signori miei...è una volata!. Quanti eurini? 21 euro andata e ritorno, mica male no?
Per chi parte da Bologna esiste la nuovissima compagnia ferroviaria Italo (SitoItalo). I biglietti hanno un prezzo assolutamente abbordabile (il tutto cambia dalla classe o extra che si possono scegliere) e il treno è molto veloce, quindi sarete a Firenze in un battito di pupilla!. Piccolo appunto, i biglietti prenotateli online, quello standard viene circa 14 euro.
Per chi vuole le cose complicate (come noi) o comunque parte da Forlì esiste un'altro metodo, il meraviglioso treno regionale! ma attenzione! non si tratta del solito regionale, ma un treno alla "Harry Potter" che invece di fare quelle strade noiose, rettilinee, con paesaggi standard, affronta un tragitto assolutamente mozzafiato (l'Italia è, di fatto, mozzafiato) attraversa il cuore delle montagne, quindi oltre che sentire le orecchie perennemente tappate mentre si passa nelle gallerie, vedrete il fantastico paesaggio e farete brevissime soste in paesini che non avete mai sentito nominare! Come prendere questo treno dei sogni?.
Con un biglietto unico, arrivate da Forlì fino a Faenza, qui dovrete cambiare, pochi minuti di attesa (dipende dall'orario che sceglierete) ed ecco che arriva il treno che vi condurrà dritti dritti a Firenze Santa Maria Novella (ovvero la stazione centrale). Insomma! per una volta lo possiamo dire, Viva Trenitalia!!.

Arrivati a Firenze, fate come noi, cercate di mantenere il sangue freddo e correte alla prima edicola che trovate (davanti all'uscita della stazione) e comprate una cartina plastificata della città, quella con i disegnini dei monumenti fatta apposta per chi non possiede il dono dell'orientamento, (io sono tra i più fortunati, con la MIA memoria fotografica!), ah dimenticavo... 3 euro.

Altro appunto, a Firenze le donne possiedono una strana ansia di andare dritto per dritto ignorando chiunque stia loro dinanzi e s'incavolano molto se qualche poveretto/a intralcia loro il cammino. Sono un po' come le formiche, faticano a curvare.

Incominciamo il viaggio.

!) Prima strada, subito alla vostra destra appena usciti dalla stazione: Via de Panzani, sulla sinistra trovate subito la piazza dell'Unità italiana e, percorrendo la via, troverete alla vostra destra la chiesa di S. Maria Novella. Iniziata nel 1278. Il nome Novella deriva proprio dal fatto che è "nuova" infatti venne costruita al posto di un altra più piccola del X secolo. Personalmente non l'ho trovata così "bella". Il meraviglioso viene più avanti.

!) Percorrete sempre la via, concedetevi un caffè, uno sguardo in giro, camminate con calma (attenti a non farvi calpestare! Firenze è un pericolo di bici, donne e automobili). Via de' Panzani si congiunge con Via de' Cerretani, questa, vi porterà nella piazza S. Giovanni, dove troverete il Battistero e il magnifico Duomo. Due parole su ciascuno,
del Battistero s'ignora cronologia e costruttori, si sa che la sua costruzione è iniziata attorno al XI secolo, lo stile è romanico-toscano e porta su ogni lato 3 bellissime porte bronzee che solo ultimamente sono state riportate al colore dorato originale.
-La porta a sud (la prima dove si entra) è opera di Andrea Pisano e potrete trovare 3 statue di bronzo di Vincenzo Danti; Il carnefice, San Giovanni Battista e Salomè
-La porta a nord, è stata sottoposta all'attenzione di L. Ghiberti e anche Brunelleschi.
-La porta a est, è detta "del Paradiso" (così venne chiamata da Michelangelo) ed è anch'essa opera di Ghiberti, essa porta raffigurazioni importanti di episodi dell'Antico Testamento

Il Battistero

Il Duomo, bellissimo! iniziato nel 1296 nello stile gotico-toscano da Arnolfo di Cambio, ma poi ripreso da tanti artisti, fra cui Giotto. Venne poi terminato nel 1434, la facciata del Duomo ebbe conclusione definitiva solo nel 1871. Cominciate a girarlo da destra (il fianco più antico) potrete ammirare la cupola del Brunelleschi, imponente! Sicuramente una delle strutture di Firenze che volevo vedere maggiormente! (1421-1436). Sul fianco sinistro ammirerete la porta della Mandorla (prima metà 400)

La Cupola (Brunelleschi)

!) Dopo esserci perse un paio di volte (solo un paio!) abbiamo proseguito per via Proconsolo e abbiamo raggiunto il Bargello (o Palazzo del Podestà) iniziato nel 1255, stile romanico-gotico, la torre che lo sovrasta è detta "Volognana". Questo palazzo fu residenza del capitano di giustizia (o bargello) dal 1865 è sede del Museo Nazionale.


!) Sempre dritti fino a Piazza della Signoria (era il centro politico), ove troverete Palazzo Vecchio (o della signoria), fino al 500' sede della repubblica quindi della signoria, davanti al palazzo la copia della statua del David di Michelangelo (l'originale è alla galleria dell'Accademia) e il gruppo di Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. La Loggia della Signoria (1376-81), con le sue sculture fra cui: Il Ratto delle sabine, Il Perseo (...).
Nell'angolo sinistro a Palazzo vecchio, la magnifica fontana del Nettuno, opera dell' Ammannati (soprannominata dai toscani: "Il  Biancone").
Più o meno al centro della piazza troverete un epigrafe segnata a terra, dove si ricorda il punto esatto in cui vennero impiccati e arsi vivi, Girolamo Savonarola e i suoi compagni; Maruffi e Buonvicini (23 maggio 1498) da parte di chi? papa Alessando VI.
Contenti di Piazza della Signoria?

Il "Biancone" (Piazza della Signoria)

!) Proseguiamo a Ponte Vecchio (lo troverete andando sempre dritto superando Palazzo della Signoria e la Loggia) che dolcemente, senza tempo, sovrasta l'Arno. Troverete l'oro sul ponte. Non scherzo! migliaia di gioiellerie che accompagnano la passeggiata di milioni di turisti. La storia sulla costruzione di questa meraviglia qui: (Ponte Vecchio story)
Avanti percorrendo via de' Giucciardini, ecco alla vostra sinistra Palazzo Pitti.


Ponte Vecchio

!) Ora la meta finale, a un bel cammino dal centro, ma davvero ne vale la pena! Dovete arrivare a San Miniato a monte, avete la vostra mappa vero? bene, tornate su viale Giucciardini e costeggiate l'Arno su via di Bardi, troverete sulla destra Piazza G. Poggi, attraversatela e andate sempre dritto, non potrete sbagliarvi perché la strada si farà ardua e in salita!. Raggiungerete (tramite una scalinata) Piazzale Michelangiolo, con il suo giardino delle rose, più in su.... Il sudatissimo San Miniato, con la bella chiesa in stile romanico fiorentino. Ora potrete voltarvi e godervi l'impagabile vista di Firenze!!!

Vista da Piazzale Michelangiolo (giardino delle rose)

Quanto abbiamo speso in tutto? con il pranzetto a base di panini fatti in casa, 21 euro di treno, 3 euro di cartina, 2 euro di caffè e acqua, un gelato da 2 euro (mangiato in piedi, perché a pizza del Duomo scordatevi di potervi sedere senza aver un valido motivo!)  insomma siamo state brave...risparmiatrici e camminatrici...!

Piccolo contro di Firenze: Tutti i luoghi d'interesse storico...si pagano! Duomo, Battistero ecc... E nemmeno poco! Ma ne vale la pena!!


Non abbiate mai paura dell'ombra. È lì a significare che vicino, da qualche parte, c'è la luce che illumina.
(Ruth E. Renkel)


E dopo questa massima...



lunedì 29 aprile 2013

Londra ad aprile. Dall'aeroporto di Stansted al centro

Pubblicato da alle 5:06 PM 0 commenti
Non avevo mai visto Londra in aprile, il sole filtra fra le nuvole bianche, l'aria è fresca sembra soffiare dalle montagne e certi sbuffi di vento ti fanno rabbrividire, la gente corre. Ma perché i londinesi corrono? mi piacerebbe seguirne uno un giorno, per vedere dove è diretto, quale meta può essere così agognata? Poi ti urtano nella loro corsa, ma immancabilmente ti riempiono di scuse come se ti avessero ammazzata. A Londra sono educati, tutti hanno una forma di rispetto quasi imbarazzante, ero costantemente preoccupata che potesse cadermi per terra una carta di caramella. Si, perché in questa città, ci si sente davvero in colpa a essere maleducati.
Adoro Londra per le case, sono amante delle "casine in canadà" piccoline, bianche, con cancelli di ferro battuto e uno spruzzo di verde. La amo per la capacità che ti dà di essere chi vuoi quando vuoi, a Londra non importa a nessuno chi sei, questo ha i suoi pro e contro!.
Un giorno o l'altro sentirete parlare di me in televisione, mi avranno arrestata (sarò quella che girava per Londra completamente nuda e dipinta di rosso). In una città del genere nessuno nota la tua eccentricità e il tuo essere "alternativo", insomma ho visitato tante capitali, ma nessuna fino a ora è come Londra, che vince il primato di "passare inosservati è facile". Mi manca Londra per i negozietti vintage dove si può trovare un mondo fermo a un passato non dimenticato, mantenuto vivo dall'odore di vecchio che si solleva dalle bancarelle di Portobello Road. 
Londra richiama in me il mondo romantico, fatto di salotti mondani, buone maniere e soave tristezza. Un mix di elementi che possono fare impazzire un'affamata di emozioni come me!!



!)Come arrivare a Londra? prendere un volo Ryanair, arrivo all'aeroporto di Stansted di lì avete alcune alternative. Notate bene! all'uscita dal gate se prendete i Bus dovrete stare attenti ai cartelli, infatti, l'uscita non è la "principale" ma rimane spostata sulla sinistra (troverete un cartello giallo in alto, con sui scritto Bus, Taxi ecc...)  Io ovviamente mi ero subito persa!

-Bus 
!)National Express
(Prenotare biglietti qui: http://www.nationalexpress.com/home.aspx)
Ce ne sono di tre tipi con destinazioni diverse;
National Express A4
Destinazione: Golders Green 
Ogni 30 minuti
24 ore no stop

National Express A6
Destinazione: Victoria (centro Londra) + Golders Green, Finchley Road Underground Station, St Johns Wood, Baker Street, Marble Arch and Hyde Park Corner
Ogni 10 minuti
24 ore no stop

National Express A9
Destinazione: London Stratford + Trafalgar Square, St Baker Street, Marble Arch and Hyde Park Corner
Ogni 30 minuti
24 ore no stop

!)Oppure (la mia scelta) Bus Terravision 
è gestito da italiani quindi potrete chiaramente chiedere informazioni sul posto, i biglietti si possono comprare online (http://www.terravision.eu/italiano/london.html) oppure all'aeroporto di partenza o di arrivo, altrimenti potrete farli anche sul posto mentre aspettate il bus. 
Notate bene che per le altre destinazioni come Finsbury Square o Bromley-by-Bow, i biglietti si devono acquistare esclusivamente online almeno 48 ore prima dell’orario di partenza.
Ricordate di consultare gli orari!! (li trovate in basso per ogni Bus)
Fermate
Ricordate che l'autobus A50 ferma al N°2 di Bulleid Way (Victoria)
A51 ferma al N°9 di Buckhingam Palace Road (Victoria)

A50 
Destinazione : Victoria (centro Londra)
Ogni 30 minuti (attenti alle file chilometriche io sono arrivata in ritardo e ho dovuto aspettare)
Impiega circa 75 minuti (senza traffico)
Costo biglietto: da 8 Sterline 

A51 
Destinazione : Liverpool Street (centro Londra)
Ogni 30 minuti
Impiega circa 55 minuti
Costo biglietto: da 8 Sterline


-Treno
Comodo è lo Stansted Express (https://www.stanstedexpress.com/) ma molto meno economico! fino alla fermata Liverpool Street si spende circa £20.

Sconsiglio i Taxi mangiasoldini!

Londra vista da Trafalgar Square. Ero appena stata al National Gallery. Imperdibile.


Ferma a un semaforo (giravo in vespa) ecco passare una parata, militari di ritorno dall'Afghanistan.


Camden Town, è in zona 2, un posto davvero bizzarro e particolare, personalmente lo adoro! il quartiere dov'è nato il vero punk e dove Ami Winehouse ha consumato gli ultimi attimi della sua esistenza. C'è un mercato, il Camden Market, in cui potrete trovare di tutto! ma davvero di tutto! da vedere assolutamente.


"Casine in canadà" di Portobello Road... non dico il prezzo di un monolocale!

Magnifico Tower Bridge

Vi ricorda qualcosa?! ex negozio di libri nel film Notting Hill, oggi è un negozio di scarpe.

Tower of London 

Bellissima Portobello Road! purtroppo non c'erano le famose "bancarelle" che invece popolano la via nei fine settimana.

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