Adoro fare la valigia, ma non mi era ancora capitato di andare a frugare negli angoli più remoti della mia stanza e rimembrare con chiarezza tutto il mio passato. Quella camicetta rossa che mettevo per provocare quel ragazzino che viveva a due isolati da me, il primo cellulare, un Nokia scassato e ricoperto di sticker e cuori, quel maledetto bigliettino che N. mi fece trovare fra le pagine del diario che recita: "ti vuoi mettere con me?" Eravamo alle elementari, ma N. era straordinariamente precoce.
La mia vita e la sostanza di me, racchiusa in una valigia e in tre zaini. Forse pesano di più i libri, che i vestiti!
La mia nuova casa ha un lettino che pare più una brandina di un soldato in guerra, una finestrella che si affaccia sulla strada puzzolente del centro di Bologna, un armadietto a due ante e una nuova compagna di stanza.
Tra un singhiozzo e l'altro, mia mamma mi ha riempito di cibo che non riuscirò a far entrare dentro le ante della dispensa, ha pensato bene di munirmi di tutti i prodotti di disinfestazione microbi che questo mondo ha progettato e, non contenta, mi ha comprato un cuscino con stampata la nostra foto (chiedendomi con quegli occhi da cerbiatto: "dici che é troppo?") Poi ho dovuto bloccarla quando voleva ritagliare e cucire etichette con il mio nome su tutte le mie mutande...in quel caso, mi sembrava troppo.
Non ho bisogno di molte cose in realtà, solo i miei libri, la mia musica e l'immagine di Elvis. Dopo di che mi sentirò a casa.
Una cosa positiva c'è... Quello "scantinato" rappresenta la piccola conquista nel mio processo (ritardatario) di emancipazione!!!
La cosa più succulenta di questo cambiamento é il fatto che sono diventata, di fatto, l'uccellino della casa, quello che spicca il volo, che gli viene perdonato tutto e viene accontentato su tutto.
Per questo dico........ Fiera Cavalli a Verona arriviamo sabato con le prime luci dell'alba!
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