La mia Idea di Elena, e Maria.Andrea Sperelli, giovane aristocratico, alla fine di dicembre del 1886 aspetta con ansia la sua ex amante, Elena, nella sua casa romana a Palazzo Zuccari. Ricorda nel frattempo la scena dell'abbandono, in una carrozza sulla via Nomentana, quando Elena lo ha lasciato, quasi due anni prima, nel marzo del 1885. Quando Elena entra, nell'incontro fra i due si alternano ricordo, ardore e di nuovo allontanamento e dolore. Si ripercorre la storia della casata aristocratica degli Sperelli, gli insegnamenti del padre, l'arrivo del giovane a Roma. La rievocazione prosegue con il primo incontro tra Andrea ed Elena, a una cena a casa della marchesa di Ateleta, cugina del protagonista. Subito egli inizia un serrato corteggiamento. Il giorno dopo, i due si reincontrano a un'asta di oggetti antichi in via Sistina. Andrea viene a sapere che Elena è malata e chiede di essere ricevuto da lei; l'incontro con l'amata, che giace a letto, è erotico-mistico. Comincia quindi la narrazione dell'idillio che nei mesi successivi unisce Andrea e Elena, sullo sfondo della Roma risorgimentale, e dei loro amplessi tra gli oggetti d'arte di Palazzo Zuccari, dove il corpo di Elena nutre l'immaginazione estetica di Sperelli. Una sera, tornando a cavallo dall'Aventino, Elena gli annuncia che sta per partire, lasciandolo. Dopo l'abbandono Sperelli si immerge in un gioco di continue seduzioni, conquistando una dopo l'altra sette nobildonne; si incapriccia infine di Ippolita Albònico. In una giornata di corse di cavalli, Andrea la corteggia assiduamente suscitando la gelosia dell'amante di lei, Giannetto Rutolo, da cui viene provocato a duello. Nonostante la sua maggiore abilità nella scherma, Andrea subisce una grave ferita.Ospitato dalla cugina nella villa di Schifanoja, sul mare, Sperelli esce da una lunga agonia e inizia la convalescenza, in un'unione mistica con la natura e l'arte. Il 15 settembre del 1886 arriva, ospite a Schifanoja, Maria Ferres con il marito (che riparte subito) e la figlia Delfina. Dieci giorni dopo, il 25 settembre, Andrea è sedotto dalla donna «spirituale ed eletta»; la loro amicizia aumenta ogni giorno, finché il poeta non dichiara il suo amore a Maria, che non risponde, facendosi schermo della presenza della figlia. Maria Ferres tiene un diario di quei giorni, dove sono annotati i suoi sentimenti, le sue riflessioni, i turbamenti d'amore per Andrea, da cui non vuol lasciarsi vincere. Dal 26 settembre in poi, attraverso il diario, si ha notizia del corteggiamento sempre più serrato, che ottiene infine una risposta, durante una cavalcata nella pineta di Vicomile, il 4 ottobre. Tornato il marito, avviene la separazione tra i due innamorati.Sperelli, tornato a Roma si rituffa nella vita precedente la convalescenza, tra donnine del demi-monde e amici indifferenti e superficiali. Irrequieto e pieno di amarezza, Andrea rincontra Elena Muti. Ora l'attrazione per Elena, nella sua nuova veste provocatrice e schiva, e per Maria, nella sua ingenua purezza e fragilità, si intreccia nel suo spirito e nella sua esistenza, facendolo passare ininterrottamente dall'una all'altra. Tenta così di incontrare Elena nella casa di cui ha ripreso possesso, a Palazzo Barberini, ma la presenza del marito lo fa fuggire. Poco dopo, a casa di lei, Andrea assedia Maria Ferres, e la sera dopo i due si rincontrano a un concerto alla sala dei Filarmonici, dove arriva anche Elena; partita Maria, Elena invita Andrea ad accompagnarla in carrozza; nel tragitto, incontrano una folla di manifestanti per i fatti di Dogali; prima di lasciare l'ex-amante, Elena lo bacia intensamente. Sperelli dunque riflette su se stesso e si giudica «camaleontico, chimerico, incoerente, inconsistente». Ma ormai è deciso a dare caccia senza tregua a Maria, che lo ama. Maria cede sempre più all'amore; a Villa Medici, in una delle passeggiate con cui il giovane offre alla donna l'esperienza di un virgiliato tra le bellezze della città, Andrea e Maria si baciano.Respinto con durezza da Elena, Sperelli viene a sapere dagli amici della rovina del marito di Maria, sorpreso a barare al gioco. Maria si mostra più forte di lui di fronte al dolore di dover partire e separarsi, rimanendogli totalmente fedele. Andrea, al contrario, riesce a nascondere con sempre maggior difficoltà il suo "doppio gioco". Dopo aver visto Elena uscire di casa per andare dal nuovo amante, Andrea torna nel rifugio di Palazzo Zuccari, dove, durante l'ultima notte d'amore con Maria, pronuncia inconsciamente il nome di Elena. Maria, con orrore, lo lascia. Il 20 giugno all'asta dei mobili appartenuti ai Ferres, Sperelli vive con ribrezzo e nausea il senso del «dissolvimento del suo cuore». Fugge alla vista di Elena e degli amici, e verso sera rientra nelle stanze dove Maria aveva vissuto, ora vuote e percorse dai facchini; la vicenda si conclude, per Andrea, amaramente, dietro il trasporto dell'armadio che ha comprato all'asta di gradino in gradino, fin dentro la casa.
Elena, rappresenta la "donna di mondo" colei che conosce bene l'uomo e le sue strategie di seduzione.
Si appassiona per Andrea, ma non trova l'amore per lui, solo un passatempo allegro che possa riempire le giornate vuote e noiose.
Andrea la vive decisamente in modo diverso. Perde letteralmente la testa per lei. La considera "sua" e rimarrà profondamente ferito quando scoprirà l'inverso.
Elena è egoista, viziata e furba. In un momento di gelosia (l'attimo in cui scorge lo Sperelli in compagnia di Maria Ferres) strappa al protagonista un bacio, come per assicurarsi che lui è sempre "suo" sempre pazzo di lei. Dopo aver confermato questo suo dubbio non si curerà più di lui. E sarà fredda fino in fondo.
Maria è diversa. E' una donna religiosa, che si è preclusa tante possibili felicità per non scadere nel peccato, nella lussuria.
E ancor prima di cedere ad Andrea ci penserà mille volte.
Al tempo stesso le due donne si assomigliano terribilmente, o meglio, Maria assomiglia ad Elena in alcuni suoi accenti e atteggiamenti.
Ed è proprio questa caratteristica ad attrarre Andrea, che non potendo avere la donna amata, l'incarna in quest'altra figura rendendola quasi spirituale, irraggiungibile.
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