martedì 6 marzo 2012

8 marzo... Che cosa significa veramente?

Pubblicato da alle 9:53 PM
Intanto chiarisco, sinteticamente, il significato di questo giorno: E' la giornata internazionale della donna
Ricorre annualmente per ricordare le conquiste economico, sociali, politiche conseguite negli anni dalle donne, per denunciare le violenze e le discriminazioni, che persistono in tutto il globo.
Festeggiata e riconosciuta dalle Nazioni Unite in data 1977. 
In realtà esistono notizie contrastanti,  l'8 marzo sembra essere legato alla tragedia che colpì, nel 1911, una fabbrica statunitense che produceva camicette, La Triangle Shirtwaist Company. Quest'ultima s'incendiò e morirono 146 vittime tra cui 129 donne. Quasi tutte immigrate italiane e ebree.
Questo avvenimento rientrò nella giornata internazionale della donna, proprio perché portò alla riforma della legge sul lavoro. Assicurando più diritti alle lavoratrici.
Posso citare tante manifestazioni in cui le donne sono scese in piazza:
Nel 1908 a New York, le operaie manifestarono per avere un'orario e una paga di lavoro più dignitosi, per il diritto di voto e, non meno importante, l'abolizione del lavoro minorile.
A San Pietroburgo l'8 marzo 1917, le donne guidarono un'importante manifestazione che richiedeva la fine della guerra.
Le donne italiane dovettero aspettare la fine della dittatura e l'avvento della democrazia, per recarsi alle urne nella primavera del 1946

LINK intelligenti
Fatto quotidiano 8 marzo
Ingenere
Senonoraquando
Informare per resistere

BELLE iniziative
Donne di corsa - ricerca sul cancro

APPROFONDIAMO
Wiki - 8 marzo

Oggi...
Questa data ha assunto caratteri particolarmente commerciali.
Ormai anche noi stessi, come persone, abbiamo un cartellino con inciso il prezzo. Per cui inutile chiedersi come una data così commemorativa e celebrativa sia diventata "Il giorno della Mimosa" o il giorno in cui "Far sentire una donna speciale" o peggio... "strip man, strip man ovunque!" (dove altrettante donne inconsapevoli si riducono a sbavare e ringhiare le une sulle altre per accaparrarsi una camicia sgualcita e puzzolente lanciata sulla folla).
Per chi ancora fosse succube di queste pubblicità, strategie per commercializzare, marketing se volete, voglio ricordare che le molte donne del passato hanno sfilato, non per un capo di moda e nemmeno per guadagnarsi un "posto al sole" davanti a qualche palco improvvisato, ma per i diritti e per il futuro.

LINK stupidi
Strip Man

E la Mimosa?
L'idea di abbinare questo fiore a questo giorno fu di Rita Montagnana e Teresa Mattei. Attiviste dell'Udi
(Unione Donne Italiane, 1946). Venne scelta la Mimosa perché fiorisce a marzo e non è molto costoso come fiore. Oltre ad avere un odore incantevole a mio parere!.

Questa festa mi è molto cara, perché oltre ad essere il giorno della mia nascita, mi porta a ricordare ogni anno quelle donne che non hanno perso la speranza di un futuro migliore. Che hanno lottato, creduto e si sono battute per questioni tutt'altro che futili.
Quando ci sentiamo sconfitti e umiliati sarà utile per tutti, uomini e donne, prendere forza da questi ricordi.




2 commenti:

Edmond Dantes on 9 marzo 2012 alle ore 01:02 ha detto...

In molti colgono questa giornata sotto diversi aspetti: commemorazione delle storiche conquiste femminili nel mondo occidentale, esposizione di “indagini” riferite alla precarietà della condizione femminile in paesi diversi dal nostro, termine per la condivisione di statistiche elaborate sulla situazione occupazionale, con tutto ciò che ne concerne.
Vorrei però portare l'attenzione su un piano questa volta differente, cioè su quello di come è vista oggi la donna dal “mondo della legge”. Questo perché poche persone si domandano quali sono gli strumenti giuridici che mettono le donne al riparo dalla discriminazione.
Senza soffermarsi sulla “banale” eguaglianza di tutti gli individui prevista dalla Costituzione e da ogni carta internazionale, si scorgono alcune interessanti prospettive che mettono in luce quanto la donna sia tutelata dall'ordinamento italiano. In alcuni casi sin troppo. Penso dunque alla diverse norme sull'affidamento dei figli in caso di divorzio e separazione che nella stragrande maggioranza dei casi vengono interpretate in favore della parte femminile della controversia (oggetto della tutela resta sempre, ovviamente, il minore), partendo dalle più varie argomentazioni “tratte dall'esperienza sociale”. Faccio riferimento alla prassi delle corti penali e di tutto l'apparato giudiziario, nell'inquadrare spesso con troppa facilità determinate condotte nel cosiddetto reato di stalking (non di violenza, attenzione) solo se l'accusato risulta essere un uomo, mentre in caso contrario viene facilmente sminuita la pericolosità dello stesso comportamento da parte di una donna. Ancora mi viene in mente la legge sulle quote rosa in parlamento ed in alcuni settori della pubblica amministrazione; di certo un'annosa questione, ma una serie di norme “esagerate” dal mio punto di vista in quanto questo meccanismo non fa altro che discriminare i soggetti più meritevoli.
Non può essere ovviamente questa una panoramica completa, ma con pochi e concreti esempi voglio mettere in evidenza che le donne, almeno sotto questo punto di vista, vengono più che protette. C'è però da notare una contraddizione insita in questo sistema “sproporzionato”: le tutele sopra descritte non sembrano tanto essere poste a guardia della condizione della donna, ritenuta bisognosa di una maggiore protezione, ma piuttosto appaiono come una rivendicazione sulla società italiana che non riesce ancora a garantire una parità di trattamento in altri aspetti del vivere quotidiano.

L.Z.

P.s.
Notando le utlime righe di questo articolo, vista l'occasione, ti porgo i miei auguri.

on 11 marzo 2012 alle ore 15:25 ha detto...

Gentile L.Z.,
dal mio punto di vista sono stati fatti passi enormi, a favore delle donne in merito alla loro tutela e protezione.
Certo alcune disposizioni normative possono essere "abusate", di conseguenza c'è il rischio di una forte generalizzazione di tali tutele.
Questo a volte dipende dalla difficile applicazione di norme e leggi in specifici casi. Altre volte dal "non-buonsenso" di chi ne fa ricorso.
In ogni caso, concordo sulle ultime righe da te scritte. Queste tutele non sembrano essere sufficienti a garantire maggiore protezione a noi donne, proprio per l'incapacità del ns. ordinamento -Presumo di molti altri- nell'esercitare un trattamento senza distinzioni di genere.
Condicio sine qua non è possibile avere parità e tutela integri.

Ps. Grazie per l'intervento e per gli auguri!

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